L’analisi effettuata da parte degli uffici competenti del Comune di Parma sul recente report presentato da IREN nel mese di settembre, fa emergere alcuni elementi da approfondire e seguire per quanto riguarda il funzionamento dell’impianto di Ugozzolo.
Intanto il report conferma che il forno inceneritore, per i primi nove mesi dell’anno, è stato utilizzato al di sotto delle sue potenzialità e delle previsioni autorizzative, in particolare per quanto riguarda i rifiuti urbani avviati a smaltimento, a conferma del fatto che l’impianto è comunque sovradimensionato rispetto ai bisogni della provincia di Parma e che con l’incremento della raccolta differenziata si è notevolmente ridotta la quantità di rifiuti da conferire al forno.
In secondo luogo, da quanto si evidenzia dalla documentazione presentata dal gestore, il forno di Ugozzolo non è ancora configurabile ufficialmente come impianto di recupero energetico (R1), e che per questa ragione, attualmente, non potrebbe essere inserito nell’elenco degli impianti strategici nazionali di cui all’art 35 dello “Sblocca Italia”: fino a che non sarà completato l’iter della classificazione e rimarranno i vincoli autorizzativi vigenti, non dovrebbe essere soggetto al conferimento di rifiuti da altri ambiti nazionali. E questa per i parmigiani potrebbe essere una buona notizia. Infine l’analisi firmata dal dirigente del settore ambiente mette in evidenza una criticità: si tratta del superamento della soglia oraria corrispondente alla “capacità nominale” indicata nell’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata dalla Provincia di Parma.
Tale soglia corrisponde a 8,125 tonnellate all’ora, mentre dall’elaborazione del report risulta che sono state, in media, combuste quantità superiori di rifiuti nel periodo di funzionamento dell’impianto (una media di circa 10 tonnellate per ora di funzionamento).
Ciò perché i rifiuti avviati a smaltimento presentavano un “potere calorifico minimo” inferiore a quello di progetto e, quindi, per “saturare termicamente” l’impianto, si è reso necessario incrementare la quantità in alimentazione. Anche una maggiore quota dei rifiuti speciali rispetto a quelli urbani evidenzia la distanza tra progetto e evoluzione della situazione nella gestione dei rifiuti (in particolare grazie all’estensione ed al miglioramento della raccolta differenziata).
La nota, redatta del dirigente responsabile del Settore Ambiente, che si è avvalso del supporto del consulente Marco Caldiroli, è stata inviata il 27 novembre scorso a seguito della VII seduta della Conferenza dei Servizi sul Paip del 3.10.2014 ed alla successiva richiesta di parere da parte della Provincia con nota 13.11.2014 prot. 73776. Il Comune di Parma continuerà a seguire assiduamente l’attività del forno inceneritore nell’ambito delle sue competenze e ad informare i cittadini sul funzionamento dell’impianto.