TABELLINO – Parma 0-2 Empoli
Marcatori: 45+1′ Vecino (E), 55′ Tavano (E)
Ammoniti: Lodi (P), Galloppa (P), Acquah (P), Maccarone (E), Belfodil (P)
Espulsi: nessuno.
Parma (3-5-2): Iacobucci, Costa, Felipe, Santacroce (84′ Pozzi); Ristovski (58′ Palladino), Acquah, Lodi, Gobbi, Galloppa (58′ Mauri); Cassano, Belfodil. A disposizione: Cordaz, Coric, Mendes, Lucarelli, Pozzi, De Ceglie, Mariga, Rispoli, Sarr, Lucas Souza. Allenatore: Donadoni.
Empoli (4-3-1-2): Sepe; Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui (59′ Barba); Vecino, Valdifiori, Croce; Verdi (74′ Laxalt); Maccarone, Tavano (78′ Pucciarelli). A disposizione: Pugliesi, Bassi, Perticone, Moro, Signorelli, Mchedlidze, Bianchetti, Zielinski, Aguirre. Allenatore: Sarri.
Arbitro: Giacomelli. Guardalinee: Passeri e Stallone. IV Uomo: Vuoto. Addizionali: Calvarese e Manganiello.
E’ notte fonda sul Tardini, in un pomeriggio e reso gelido per i tifosi del Parma dal 2-0 conquistato dall’Empoli corsaro senza troppo impegno contro una squadra fantoccio, vuota e svuotata. Era partito meglio il Parma, ma la buona sorte guardava altrove, poi è salito in cattedra l’Empoli, con un gioco facile facile ma onesto e redditizio, mentre i gialloblù sbandavano cercando di fare qualcosa di buono. Hanno deciso Vecino e Tavano, al Parma, ultimissimo e allo sbando, non resta che piangere sotto i fischi di una Nord che ha perso la pazienza.
DONADONI CON GLI UOMINI CONTATI – Il Parma è reduce da due settimane infernali, figlie dei setto gol beccati dalla Juventus e, delle polemiche, degli stipendi non pagati, della penalizzazione in arrivo, della cessione forse imminente forse solo sognata. Come se ciò non bastasse, perde anche i pezzi per strada: le ultime defezioni, Mirante e Lucarelli. A tecnico non resta così che affidarsi a Gobbi, come capitano, che vince il ballottaggio con De Ceglie, dietro Costa, Felipe e Santacroce, davanti Cassano e Belfodil. In porta, al debutto, Iacobucci. Si rivede, ed è un’ottima notizia, Galloppa dal primo minuto. In casa Empoli, Sarri conferma l’undici pronosticato alla vigilia.
IL PARMA PARTE FORTE – Dopo trenta secondi Cassano prova a lanciare Gobbi, che non aggancia, 5 minuti dopo ancora Galloppa cerca l’esterno ma il passaggio non ha fortuna. Poco gioco e tanti errori governano, al decimo un lampo di Tavano che si beve Ristovski costringe Iacobucci al miracolo, due minuti dopo è un sinistro di Gobbi a impensierire Sepe. Più Parma, che almeno ci prova, ma pochissima roba nella prima mezz’ora. L’unico che prende applausi è Fantantonio: tiene palla, la fa girare conquista corner e metri di campo, pur predicando nel deserto. Dall’altra parte stesso discorso vale per le rare volte in cui Tavano si affaccia dalle parti di Iacobucci. Sembra una prima frazione destinata a finire sullo O pari, con il minuto di recupero avviato al termine, quando l’ennesimo errore difensivo dei ducali regala agli ospiti il vantaggio. Solito copione: Felipe scivola sulla trequarti, Ristovski non recupera, Maccarone tiene palla e serve Vecino che batte IacobucciTre minuti prima era arrivato il sentore, con un montante colpito in pieno, ma i tifosi un finale così da incubo se lo sarebbero risparmiati volentieri.
AL VIA LA RIPRESA – L’intervallo è una via di mezzo tra incredulità e attonimento. Un gol a freddo, con la testa già negli spogliatoi lascia solo spazio alle critiche, al 3-5-2 inspiegabile scelto da Donadoni, a Galloppa, fantasma di se stesso, a un gruppo che ormai di tale ha solo le maglie dello stesso colore. Il Tardini è un tunnel gelido di incapacità di dire qualsiasi cosa, per i tifosi quasi una gabbia di dolore. L’emblema del caos che regna in campo è un corner battuto da Lodi al settimo: tutti in area a saltare, nessuno a difendere, tutti a saltare, nessuno che gancia la palla, che sfila via miseramente. Al decimo arriva il raddoppio degli ospiti: Vecino lancia Tavano che trafora come burro una difesa imbarazzante, riceve e con un diagonale perfetto batte Iacobucci. E’ notte fonda sul Parma, mentre sul Tardini cala la sera.
DONADONI CAMBIA – Dentro Palladino, fischiatissimo dopo le voci che lo vorrebbero al Napoli, e Mauri, fuori Ristovski e Galloppa. Cambia anche Sarri, fuori Mario Rui, dentro Barba. Sono solo applausi per loro, perché le tifoserie sono gemellate e la Nord si conferma “signorile”. Non col suo presidente, aspostrofato con un “pezzo di m….” e “mettici la faccia”, mentre per la squada si leva un “ragazzi non ci crediamo”. Ma spesso, dicono, la realtà è peggiore di ogni incubo. Ci prova Costa da fuori al 20’, ma centra i cartelloni pubblicitari, e col Parma sbilanciato è Tavano che costringe, in contropiede, Iacobucci al miracolo. Gli unici applausi sono per lui e per l’Empoli, che stramerita la vittoria in questa seconda frazione. Cinque minuti dopo bellissima la punizione di Lodi, che forse, dopo undici giornate, si è risvegliato dal letargo: palo pieno, però. Perchè non è giornata per il Parma, forse nemmeno stagione, come attesta la deliziosa palla che Cassano, partito sul filo dell’off-side, spreca inspiegabilmente. L’Empoli contiene, Donadoni si gioca il tutto per tutto: fuori Santacroce, un difensore, dentro Pozzi, una punta. Mancano otto alla fine, ci vorrebbe un miracolo, più che un attaccante. Perchè il poco di buono che il Parma combina sbatte contro Sepe, difesa e scalogna. E’ notte fonda sul Parma, come quella che scende sul Tardini, mentre l’Empoli, gioioso e felice, festeggia. Probabilmente nemmeno i piccoli toscani pensavano di aver vita così facile. Francesca Devincenzi