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Parma Calcio – Quale futuro ci attende?

Tifosi.Parma.Pazienza-770x350Che dire della situazione che si sta, pian piano, delineando attorno alla società Parma Calcio?

Qualcuno aveva già parlato quest’estate, alla fine dello scorso campionato, dopo la beffa Europa League e l’eliminazione d’ufficio patita per un pagamento oltre le scadenze. Qualcuno, al contrario, è da questa estate che non fa altro che fare sermoni e predicare calma, aggraziandosi la gente, un’intera città e i suoi tifosi. Messaggi tesi a coprire le magagne, le ombre incerte che gravavano sulla società. Un colpo di spugna sulle macchie che, giorno dopo giorno, stavano venendo fuori.

Qualche mese fa i problemi societari erano solo un “male immaginario”, oggi invece dura realtà. Qual è il rischio? Beh, che l’isola felice di dodici mesi fa si trasformi in un inferno, in una città apocalittica. Dal maggio scorso i tifosi hanno sempre chiesto “qualcosa” alla società, al suo presidente, ma ciò che hanno ricevuto in cambio sono solo promesse, parole non seguite dai fatti. Il campionato è iniziato come peggio non si poteva, con la squadra che arranca in classifica, con un progetto poco chiaro, con giocatori e tecnico che non conoscono quello che sarà il loro futuro. Un’estate passata a demonizzare “altri” e mai chi era il vero responsabile di certi errori. Così per il tardato pagamento che ha portato all’esclusione dai preliminari di Europa League, a turno, si è data la colpa al Torino e poi al sistema calcio, passando, per diversi mesi, come vittima di un sistema malato. Mesi in cui il silenzio sovrastava le parole, in cui lo stesso presidente aveva deciso di mettersi da parte, lasciare un mondo che lo aveva disgustato, cedere il Parma, ma solo dopo aver fatto di tutto per la società crociata. Tutto è finito sulle spalle di Pietro Leonardi, che in un momento delicato ci ha messo la faccia, rivolgendosi ai tifosi e indicando loro la strada da seguire, e così, per far cambiare idea al presidente, chiese un gesto d’amore ai tifosi crociati: tutti ad abbonarsi e la risposta fu positiva. I tifosi scesero al fianco di Ghirardi con manifestazioni e gruppi sui social che chiedevano il ritorno del dirigente bresciano. Tutto andava a meraviglia, i tifosi erano al fianco del presidente dimissionario e di Pietro Leonardi. Solo che il tempo ha cominciato a mostrare le prime crepe di un sistema che non poteva reggere di più. L’andiamocela a riprendere, la conferma di un tecnico che non ha (più!) parlato del suo futuro e che sembrava distante anni luce dal Parma, la conferma di alcuni giocatori e la volontà di non volere SVENDERE, ma vendere… tante parole che oggi sembrano cozzare con la realtà. Le tante promesse estive sembrano, ad oggi, disattese. Il Parma rischia il collasso, punti di penalizzazione in una classica che vede i ducali fanalino di coda e i primi candidati alla retrocessione. Un futuro per niente roseo, ma fatto, ancora una volta, di tante chiacchiere… si cerca una soluzione, anzi la soluzione. Si cerca la via per poter dare alla società crociata una certa tranquillità, un progetto serio e un ambiente sano.

Gennaio potrebbe essere un altro momento topico per la società, potrebbe segnare un altro momento di strappo tra l’attuale dirigenza e i tifosi. Rapporto che si è ampiamente incrinato nelle ultime settimane, prima erano solo mugugni, oggi vere e proprie opere di protesta e contestazione, con i tifosi che hanno individuato in Ghirardi il primo responsabile di quanto accaduto. Il mercato di gennaio metterà sul banco i pezzi pregiati di una squadra allo sfascio. A chi dare la colpa? A quei giocatori che decideranno di approdare verso porti più sicuri? A gennaio si procederà alla svendita di alcuni prezzi pregiati. Palladino, il più discusso tra i tifosi, twitta messaggi d’amore al Napoli e ai suoi sostenitori, mentre Cassano, ancora una volta, scaccia l’occhio alla Sampdoria. Ma sembrano indiziati alla partenza anche Mirante, Paletta, Belfodil e chissà quali altri giocatori… tutto questo ieri era solo un cattivo presagio, un’idea da voler allontanare con convinzione, oggi sembra essere l’unica via da seguire. Alla fine tutti i nodi vengono al pettine, peccato però che a pagarne siano i tifosi, dopo tanti mesi di silenzio o sole bugie.

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